Idea per una tragedia. La storia comincia in un appartamento ubicato in una grande città. Erica e Flavio sono distesi sul letto, nudi, hanno appena fatto l’amore e lui appoggiato sul fianco sinistro rivolto verso di lei, la sta accarezzando delicatamente con la punta delle dita. Erica supina tiene gli occhi completamente chiusi e sorride dolcemente, lasciandosi cullare dal tocco di lui che le causa un leggero fremito, ogni volta che le dita si fermano e poi riprendono a muoversi. Intorno a loro il silenzio di una domenica pomeriggio estiva – Sai Erica, devo dirti che non mi sarei mai aspettato di attaccarmi così tanto a te, voglio dire, quando ci siamo incrociati, un paio di settimane fa al supermercato, non pensavo a qualcosa di più di una semplice scopata e invece…non riesco ad allontanarmi da te… – dice lui improvvisamente. Erica sorride, si volta verso di lui, lo guarda negli occhi e accarezza la sua guancia, prima di baciarlo con le sue labbra morbide – Lo devo prendere come un complimento? – dice con sguardo provocante. Flavio scuote la testa – No, non parlo di complimenti è che da giorni mi sto chiedendo quale sia la polverina magica che ci tiene uniti…facciamo due vite completamente diverse e a parte per il sesso, che comunque anche prima non mi mancava…insomma…hai capito…è normale che mi chieda che cosa sia a tenermi incollato a te…che cosa mi hai messo nel caffè? Come nella canzone… – dice lui con fare spiritoso. Erica sorride maliziosa, si alza dal letto e muovendo il suo corpo come una gatta si dirige verso la sua borsa di Chanel – Ti ho messo questo nel caffè… – dice sorridendo, mostrando con la mano una bottiglietta piena di polvere bianca. Flavio la guarda stupito e si siede sul letto – Che cos’è quella roba? Droga? – dice a metà tra il serio e l’incredulo non comprendendo se Erica scherzi o meno.  Lei sorride e si incammina verso di lui – Ma no scemino, che droga vuoi che sia è soltanto un filtro di amore! – risponde convinta. Flavio le strappa di mano la bottiglietta – Un filtro di che? – chiede osservando l’involucro in vetro marrone non provvisto di etichetta. Lei si siede sul letto vicino a lui e incrocia le gambe – Dunque il giorno dopo il nostro incontro, come sai sono andata a New Orleans per lavoro…bene in un pomeriggio dedicato alla visita turistica, sono capitata in un negozietto voodoo nel quartiere Francese…su uno degli scaffali c’erano dei filtri d’amore e non ho resistito, ne ho comprato una boccetta e al mio ritorno ho cominciato a mescolarlo alla miscela di caffè, come mi aveva consigliato la vecchia proprietaria del negozio! – dice poi con naturalezza. Flavio la osserva con sguardo stupito muovendo gli occhi dalla bottiglietta al viso di lei e viceversa, non sapendo cosa dire. Proprio in quel momento si rende conto che lui di Erica e della sua storia passata conosce poco o niente – Ma come? Mi stai dando una sorta di filtro d’amore? Ma che roba è? Mi stai drogando! – chiede contrariato – Ma dai tesoro, non crederai mica a queste sciocchezze! Figurati se i filtri d’amore funzionano! – risponde lei passando una mano sul suo corpo e guardandolo con un sorrisetto malizioso e invitante – Pensi veramente di essere sotto l’effetto di qualche sostanza? – chiede, lasciando trasparire una certa voglia nascosta nel suo sguardo – Ehm…Non lo so…ma non mi sembra corretto e…se funziona davvero? – risponde interdetto, mentre la mano di lei scivola lentamente lungo il suo petto sempre più in basso – Beh posso smettere di somministrartelo…un vero peccato…perché la donna mi ha assicurato che questa roba è anche afrodisiaca… – dice Erica avvicinandosi al suo collo e baciandogli il lobo dell’orecchio – …e tu francamente…non mi sembravi tutto questo granché prima di cominciare a prenderlo! – conclude mordendogli il lobo. Flavio la respinge contro il materasso – Ma che cavolo stai dicendo? E poi chi cazzo ti ha dato il permesso di darmi sta cazzo di roba…vai a sapere cosa ci hanno infilato in questa boccetta! – dice con fare incazzato. Erica scoppia in una risata – Ma dai scemo…è la mia Magnesia! – risponde tutto d’un fiato – Ma lo sai che sei proprio una stronza! Ci ero quasi cascato! – conclude Flavio saltandole addosso e cominciando a baciarla su tutto il corpo, mentre lei, delicatamente, lascia scivolare la boccetta all’interno della sua borsa.