È il secondo giorno di elezioni/referendum in Italia ed io ascolto una tribuna politica, mentre lavoro. Le discussioni politiche o maratone elettorali, organizzate da Mentana e più in generale da varie emittenti televisive e radiofoniche mi affascinano. Il motivo del loro effetto su di me, è questa spettacolarizzazione del giornalismo, questo trasformare la tribuna politica in una discussione tra Giornalisti-Profiler. Per ore, esperti di politica si scontrano, faccia a faccia, facendo pronostici, analizzando gli exit pool, elaborando scenari politici, economici, sociali, culturali perché no anche antropologici, basati pressoché sul niente, visto che il soggetto centrale, che è il voto degli elettori, resta il grande sconosciuto fino alla fine degli spogli elettorali.
Un altro aspetto interessante di queste trasmissioni è la durata, il riprendere imperterrito per ore, senza interruzioni. Lo spettatore mangia con i vari giornalisti, politologi e opinionisti, li guarda mentre prendono il caffè, mentre fanno le pause, mentre scherzano parlando di altro, perché se da una parte queste discussioni in tv, hanno preso il format degli approfondimenti, dall’altro hanno inglobato anche le caratteristiche dei reality, infatti non di rado capita che qualcuno dica – Accendi la tv, vediamo che cosa stanno facendo da Mentana! – incredibile, se si compara questo modo di fare approfondimento e tv a quello molto più formale e austero delle trasmissioni politiche di vent’anni fa.
Indubbiamente questa spettacolarizzazione del giornalismo e della politica è figlia dei nostri tempi. In un certo qual modo, le tribune politiche si sono trasformate negli speciali di approfondimento che prima erano soprattutto incentrati sulla cronaca nera, la storia politico-economica e i documentari, di qualsivoglia genere. Tuttavia, se di essi hanno preso il format di base, non ne hanno incanalato indubbiamente la solidità dei contenuti, così accade che uno come me, si sorbisca in maniera completamente passiva quattro o più ore di discussioni incentrate sul niente, o a voler proprio esagerare su un paio di contenuti, sui quali viene costruito un castello inesistente di assunzioni e idee.
Eppure se da una parte queste maratone o tribune politiche sembrano piacere e sembrano essere molto seguite, probabilmente più per i siparietti comici e le diatribe che si creano, distanti dalla politica e molto più vicine a qualche gag improvvisata di francocicciana natura, dall’altra è cosa nota che non forniscono approfondimento alcuno, non incrementano il sapere dello spettatore, non incrementano nemmeno le sue conoscenze politiche o economiche, anzi spesso creano molta più confusione nella sua mente, proprio per l’impostazione tipica della trasmissione, che necessita sempre di incontro-scontro tra i presenti in studio.
Così dopo una riflessione piuttosto veloce sono giunto alla conclusione che l’unico scopo di queste interminabili trasmissioni è fare da sottofondo un po’ musicale alla vita dello spettatore. Io per esempio mi sparo Mentana durante tutto il giorno, a fine serata non ne so né più né meno di quello che sapevo prima, ma almeno mi son fatto un paio di risate quando prende per il culo qualche inviato o quando mette in scena qualche siparietto coi suoi colleghi in studio. Questo può essere molto utile, se non da un punto di vista culturale, come digestivo Antonetto moderno, per mandar giù risultati elettorali scomodi e inaccettabili. Come dire, prevenire è meglio che curare. Quindi, viva la Maratonamentana!