Sono duecento e sono volati. Ogni giorno un pezzo di me, un pensiero, un’idea, un sogno, talvolta un desiderio, vaneggiamenti, ricordi, passioni, deliri. Circa tremila parole messe nero su bianco, lanciate così nel web, senza un vero motivo, se non il solo tentativo, magari un po’ maldestro, di raccogliere insieme quel che so o che non so di me, del mondo che mi circonda, di quello che vedo, registro, elaboro. Niente di eclatante per carità, probabilmente niente di nuovo, di pagine come la mia ne esistono migliaia sul web, ma per me oramai è una meravigliosa abitudine. Ogni mattina mi alzo, prendo un caffè, do uno sguardo alle notizie e poi mi metto al computer per circa un’ora, a costruire il deconstructing della giornata.
Sono passati circa sei mesi dal primo pezzo, il pezzo zero appunto, all’epoca registravo circa dieci visite al giorno, a volte nemmeno quelle, oggi giunto oramai al duecentesimo pezzo, guardo i visitatori, quasi trecento al giorno e mi sorprendo leggendo l’incredibile numero di visualizzazioni. Ovvio, non so cosa dire, tanto sono piacevolmente stupito della cosa. Non vi vedo e a parte qualcuno che conosco e che mi segue con una certa costanza, non so davvero chi siate. Non do possibilità di replica, perché questo non è un blog e nemmeno un luogo dove discutere, non sono così intelligente da poter gestire una pagina con questo tipo di interazioni, tantomeno ritengo che si possano intavolare discussioni sensate sui pezzi che pubblico, spesso contorti, onirici, strani, di conseguenza, non sono a conoscenza di quello che pensate quando mi leggete e forse è meglio così. Navigo alla cieca, scrivendo soltanto quello che mi esce dalle dita, senza seguire alcun feedback, senza interessarmi a quello che vi piace leggere, sperando che mi seguiate nei miei deliri e che talvolta vi facciano sorridere, altre riflettere.
L’incredibile aumento di visualizzazioni ha fatto sì che WordPress, che gentilmente mi ospita, aggiungesse della pubblicità alle mie pagine. Di conseguenza, visto che comunque ciò che scrivo è originale e che piaccia o meno è pur sempre un prodotto intellettuale e artistico, ho deciso di compiere il mio primo trasloco virtuale. Nei prossimi giorni, non temete, vi avviserò la sera prima, migrerò su: www.deconstructingclaudio.com il mio primo sito internet ufficiale. Che dire, spero mi verrete a trovare nella nuova casa e che continuerete a leggere i miei pezzi, ma spero soprattutto che quello che scrivo, possa suscitare in voi le reazioni più inaspettate, viscerali, magnifiche rivoluzioni della mente, improvvisazioni della vita. Ancora grazie davvero. Un abbraccio, anzi…duecento. Claudio