Da qualche tempo, strani monoliti compaiono misteriosamente in varie regioni della terra. Dopo l’apparizione del primo, trovato nel deserto dello Utah e del secondo apparso in Romania, eccone comparire un terzo in California. Le ipotesi sui misteriosi oggetti in metallo sono molteplici, si va dall’idea che possano trattarsi di installazioni artistiche, ai messaggi alieni, passando per le trovate pubblicitarie, senza escludere ovviamente l’idea di un omaggio al regista Stanley Kubrick e al suo capolavoro: 2001: A space odyssey (2001: Odissea nello spazio, 1968).
Nella celebre pellicola del sessantotto, appare infatti un monolite, simile a quelli comparsi in questi giorni, ma di colore nero e molto più imponente e inquietante. Il monolite utilizzato nel film è stato oggetto, negli anni, di attente analisi volte a interpretarne il significato attribuitogli dal regista. Sebbene sia difficile trovare una spiegazione chiara di quello che il visionario Kubrick volesse comunicare, e di conseguenza le interpretazioni siamo molteplici, su un punto tutte convergono: Il misterioso oggetto, che compare improvvisamente sulla terra, rappresenta il risveglio delle coscienze dei primi ominidi, che subito dopo averlo toccato, imparano istintivamente a maneggiare oggetti e ad usarli come utensili, evolvendo quasi in maniera istantanea e dando inizio allo sviluppo della civiltà umana.
Un possibile messaggio legato a queste bizzarre opere comparse nelle ultime settimane, se si trattassero di installazioni artistiche o omaggi al celebre regista (escludo l’intervento alieno), potrebbe così essere, visto il periodo terribilmente difficile che stiamo attraversando, l’invito a una maggiore sensibilità, ad allargare la mente e i propri orizzonti, in modo da compiere un nuovo balzo evolutivo.
I primi due monoliti così come erano comparsi, sono scomparsi misteriosamente, dopo un paio di giorni, il terzo ha avuto un destino diverso che, nel caso avessi ragione e l’obiettivo dell’ignoto realizzatore fosse un messaggio di speranza per la gente, evidenzia il completo fallimento non solo dell’opera ma della civiltà umana stessa. Il terzo oggetto infatti è stato vandalizzato e distrutto da una banda di ragazzi che hanno realizzato e messo online il video della loro impresa. I giovani, alcuni dei quali indossavano fasce con le scritte “Make America great again”, sono ripresi mentre buttano giù la lastra di metallo, cantando “America first” e “Christ is the king”. Accusano l’opera di essere un simbolo gay e issano una croce di legno al suo posto gridando: “Cristo è il Re in questo paese, non vogliamo immigrati illegali né dal Messico né dallo spazio”. Chiudo così l’articolo, le conclusioni tiratele fuori voi.