Buio, notte senza luna fuori, poca luce dentro, una vecchia lampadina gialla, probabilmente giunta ai suoi ultimi giorni elettrici, misteri di cavi e resistenze e vetro, misteri d’illuminazioni che ogni tanto sfarfallano, fin quando un colpetto di dita non interviene picchiettando l’ampolla. Vedo non vedo, appaio scompaio, niente di erotico, solo la pigrizia dell’acquistare luce nuova, che mi permetterebbe indubbiamente di far chiarezza, nei momenti come questo, così indefiniti, impalpabili, pulviscolo demoniaco, odore di zolfo che si spande, esplosione che si esaurisce in una miriade di scintille infernali. 

Lei, lui, il diavolo di fronte a me in tutto il suo splendore. Un vestito nero da sera, qualche paillettes sparsa qua e là, pendenti di perle allungate sulle spalle, i seni affacciati a un décolleté aperto sull’infinito universo, le ombre di un corpo perfetto, ben delineato, che si esaurisce in una lunga coda. Riccioli avvolti su se stessi in spirali, vortici contorti, buchi neri dell’anima maledetta, che partendo dalla testa si confondono nel buio, serpenti rossi avvolti da una strana aurea, caratterizzati da uno strano, quasi impercettibile movimento. Il volto, donna, direi al primo sguardo, ma qualcosa di uomo, non so, forse la malinconia infinita dei momenti passati e perduti in orizzonti lontani, ere geologiche fa, inizio dell’universo, termine della notte, forse proprio una notte come questa, solo con meno luci, o lampadine perfettamente funzionanti.

Mi guarda, sorride, perfida – Posso esaudire tre desideri… – mi dice e poi si siede sulla mia poltrona preferita, alla luce della lampadina gialla, che intimidita dall’oscura presenza si affievolisce ancor di più. Non so che dire, dalla bocca mi esce soltanto una frase stupida – Ma non era il genio che esaudiva tre desideri? – scuote la testa – Geni, diavoli, santi…siam tutti uguali…esprimi questi desideri che devo rientrare…sai, mio marito, i bambini, un’inferno… – dice, accendendosi una sigaretta. Alzo gli occhi al cielo – Vorrei la pace nel mondo, una bottiglia di ottimo whiskey e una lampadina nuova! – esclamo sicuro – È la prima volta che qualcuno non mi chiede soldi, fama e successo… – ribatte velocemente – Con la fortuna che ho, se lo faccio mi chiedi l’anima, oppure muoio subito dopo esser diventato ricco e mi tocca venire all’inferno da te…no no, manteniamoci su cose semplici, magari ti faccio un assegno se vuoi qualcosa in cambio… – concludo.

Lei, lui, il diavolo si guarda intorno, il caos della vita dell’uomo solo, scuote la testa, forse pensa – Poveraccio… – ma dice – No no…va bene così… – poi si aggiusta le autoreggenti, schiocca le dita e contemporaneamente scompare, sul tavolo appaiono una bottiglia di whiskey e un biglietto, la luce si fa rapidamente più intensa. Apro la busta: “ La bottiglia viene dalla mia riserva personale…roba infernale, rara, bere con parsimonia…la lampadina l’ho sostituita…per la pace…ho fatto quello che ho potuto…”.

Accendo la tv, cnn, si parla solo di miliardi di bandiere multicolore con la scritta “Pace”, apparse misteriosamente sui balconi e le finestre di tutto il mondo – Pure il diavolo spiritoso mi è toccato… – penso e togliendo la ceralacca e il tappo di sughero, bevo un sorso alla bottiglia appena ricevuta – Almeno il whiskey è buono… – penso ancora. Poi mi siedo sul divano, la luce nuova a illuminarmi e per la prima volta la percepisco, la pace nel cuore, ed è meraviglioso – Grazie… – dico a voce alta e la luce sfarfalla un secondo, per poi tornare a brillare intensamente – Non c’è di che… – sembra quasi aver risposto.

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