Di bambini intrappolati in ragnatele pericolose…

La verità è che le notizie come quella che ho letto ieri: una bambina di dieci anni che si è soffocata stringendosi al collo la cintura di un accappatoio, per sostenere una sfida su un social network, mi fanno male al cuore. In realtà, e forse vi sembrerò estremo nelle mie parole, non riesco a capire cosa ci faccia una bambina di dieci anni su un social network. Possibile che ancora non si sia capito che il web non è un posto per coloro che hanno meno di quindici anni? Possibile che non si riesca a capire che per aver dimestichezza col web e ancor più con i social network, servono esperienze e capacità cognitive che un bambino di dieci anni non può avere? Cazzo non ce le hanno una gran quantità di adulti, secondo quale assurda logica dovrebbe averle un bambino?

L’obiettivo di questo post ovviamente non è scagliare il dito contro i responsabili, non deve interessarci se la colpa sia dei social o dei genitori, anche perché la verità sta sempre da qualche parte in mezzo ai due. Non è nemmeno quello di sbraitare contro una società che sta diventando orribile, questo perché sfide così i bambini e i più giovani in generale, le fanno da sempre – Entra in quel giardino se hai il coraggio…c’è un cane enorme… – oppure – Se hai il coraggio vai a prendere le mele nel giardino di tizio – o ancora – Buttati dal terrazzo se hai il coraggio! – tanto per fare un esempio. C’è tutta una letteratura del passato sul tema e perfino una bella quantità di film neorealisti, drammatici, che includono episodi di questo tipo e che finiscono il più delle volte in maniera tragica. Ma allora quale è l’obiettivo di questo post? Restiamo su cose semplici: sensibilizzare le persone verso questo argomento, l’interazione tra i bambini e la tecnologia appunto.

Un bambino di età inferiore ai quindici anni non ha niente da fare sui social, non ha niente da fare con un telefono ipertecnologico e ha poco o niente da fare con un computer o con un tablet. Permettere ai nostri figli di aggeggiare con uno di questi apparecchi prima del tempo, non li renderà esperti dell’informatica o di tecnologia. Sappiate che telefoni e tablet sono prima di tutto, sviluppati a prova di imbecilli, non per menti brillanti, se qualcuno vuole un figlio genio dell’informatica, cazzo, che lo metta davanti a un computer a programmare in Python o C++. Permettere ai nostri figli di aggeggiare con questi apparecchi prima del tempo, non li farà sentire ancor più al passo coi tempi, non li proteggerà dal web, non li farà essere migliori, più intelligenti. A dimostrazione di questo non ci sono solo vicende come quella menzionata su questo post, ma fior di ricerche che dimostrano quanto le generazioni nate senza computer e smartphone siano molto più protette e capaci con questi strumenti e con il web, rispetto a chi è nato in tempi più recenti.

Cerchiamo di evitare brutte esperienze ai nostri figli, evitiamoci brutte sorprese, il web, gli smartphone, i tablet, i computer, possono aspettare qualche anno, per noi fa lo stesso, per loro, può cambiar tutto.

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