Sui figli e sulle loro storie…

Così sei tu, mio piccolo dono. Sorrisi, abbracci, baci, un buon profumo, tanta fantasia, l’irrequietezza della tua età. Parte di me al di fuori del mio corpo, sei come un estensione della mia persona. Adesso ho quattro occhi per vedere, quattro orecchie per ascoltare, un cervello giovane per decriptare questo mondo sempre in movimento, diretto verso un futuro incerto che sempre meno riuscirò a decifrare da solo, un cervello un po’ più vecchio, il mio, che tra un po’ sarà da buttare, perso com’è in migliaia di ricordi e pippe mentali assurde. 

Quando ero piccolo, avrò avuto otto anni, mio padre mi portò in banca con sé – Vedi Claudio… – mi disse mentre aspettavamo di essere ricevuti dall’impiegato – … tu devi studiare, così quando sarai grande, potrai parlare con le persone che stanno qui dentro e capire…io non capisco la metà di quello che mi dicono quando vengo qua…e sicuramente mi fregano tutte le volte…– concluse. Io annuii, come si annuisce a un padre, non ricordo cosa pensai, le banche non mi interessavano e non mi sono mai interessate un granché.

Gli anni sono passati velocemente, e oggi a quaranta e più di vita, mi dico che quelli erano altri tempi, altri padri. Se ti interessa, sto a debita distanza dalle banche e rispetto il vecchio adagio dello spendi ciò che hai e se non hai, attendi tempi migliori e lavora perché arrivino, quello che però voglio dirti, è che a te non direi mai quello che all’epoca mio padre mi disse. Ti chiedo, ti chiederei e ti chiederò, di dirmi come vedi tu il mondo, come interpreti determinate situazioni, cosa assorbi dalla vita; ti chiedo, ti chiederei e ti chiederò di dirmi tutto sulla tua esperienza, su quello che assimili giorno dopo giorno, vivendo su questa terra. Forse condivideremo dei libri o forse no, forse condivideremo dei film o forse no, forse litigheremo e non ci parleremo per lunghi periodi, io tutto questo non posso prevederlo, per fortuna, purtroppo. Quello che so è che ascoltare la tua storia è e sarà l’esperienza più incredibile di questa mia vita, che di libri ne ho letti tanti e come diceva Umberto Eco, attraverso di essi ho vissuto centinaia di vite, ma cazzo, la tua ancora non me l’ha raccontata nessuno ed io, ogni giorno che nasce sulla terra, aspetto un nuovo, incredibile, episodio. 

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