È così che comincio la settimana, il sole che campeggia su un magnifico cielo azzurro, a sfondare con la sua luce, le finestre della mia camera, a prendermi a sberle per destarmi dal sonno, altro che carezze, schiaffi forti, violenti, che uniti al mal di testa e a qualche dolore alla schiena, fan sì che una sorta di cattivo umore si svegli con me. Non odio verso il lunedì, ci mancherebbe è il mio giorno preferito, piuttosto un tenero e onesto malcontento nei confronti della vita, che scorre e si riflette nell’invecchiamento del mio corpo, sempre meno agile.
Ci sono fine settimana che lasciano il segno, quello appena passato, per svariati motivi, resterà per sempre nella mia memoria. Due giorni incredibili, profondi, terremoti dell’anima di padri e di figlie in continua evoluzione. C’è poco da dire, ci son attimi che tracciano solchi profondi sul mio corpo, e ieri sera, guardandomi allo specchio dopo aver fatto la doccia, ho individuato una nuova ruga, che compare solamente quando sorrido.
Ci son cose che devo assolutamente fare, patti e promesse da rispettare, presenze demoniache o angeliche, a seconda degli occhi con le quali le si guarda, che mi chiedono un maggior impegno, sacrifici, pegni, cerimonie, rituali messi in atto per onorare ciò che è stato detto, ciò che è stato delineato, definito, deciso, ere geologiche fa, molto prima che nascessi e forse, molto prima che l’universo divenisse tale.
Mi siedo sul lato del letto, massaggio le ginocchia, mi stiro, sbadiglio, stropiccio gli occhi, mi gratto la testa, cercando di aggiustare il cespuglio di capelli completamente arruffato. Più mi inoltro nel giorno per me appena cominciato, più, secondo dopo secondo, percepisco i pensieri che si accavallano l’uno sull’altro, un raccordo anulare cerebrale, fatto di sensazioni e immagini, che si intasa sempre di più. Già lo sento, sarà un’altra giornata campale.
Mi alzo, guardo fuori dalla finestra, sul salice piangente dall’altra parte del mio giardino, due gazze costruiscono il loro nido e cianciano tra di loro. C’è passione, amore, equilibrio precario, felicità, malinconia, c’è di tutto, e questo tutto sta andando nella giusta direzione.