Panni, che erano stesi al sole, bagnati da un improvviso acquazzone, un ratto attraversa il giardino, veloce, le zampe rinsecchite a graffiare il terreno, due gazze, che hanno fatto il nido sul pino all’angolo ovest del piccolo appezzamento di terreno, volano via, lontano, nel grigiore di nuvole comparse in una manciata di minuti.
Domeniche così, prima sole, poi pioggia, la vicina che corre, cesta di vimini in mano, a recuperare i vestiti stesi, oramai completamente bagnati, un po’ di vento a tirarle su la gonna, quel tanto che basta per mostrare le sue gambe non più giovani, il blu delle vene a fior di pelle, fiumi di sangue, che si allungano tra l’inizio e la fine della sua vita.
Voci lontane, ruote di auto che aderiscono all’asfalto leggermente bagnato, rumori indistinti, profumi umidi. Affacciato alla finestra, una tazza di caffè in mano, ascolto Mahler, guardo il mondo accarezzato dalla pioggia, volevo lavare l’auto, sarà per la prossima volta.
Il telefono squilla, lo ignoro, avvolto in pensieri lontani, ricolmi di pioggia, tempeste, vento, te, che umida e languida mi abbracci, i capelli neri completamente bagnati, il trucco che cola, i vestiti per terra, sull’erba, e tutt’intorno passione travolgente, brividi che corrono lungo la schiena, vertebre che graffiano il terreno, la mente che vola via, altrove, tra le nuvole grigie.
A questo penso, mentre guardo il giardino, la vicina che si muove veloce tra i fili di nylon, mollette di legno che cadono nell’erba, la cesta che da vuota si riempie di stoffe e il marito di lei, che sornione osserva la scena, come me, affacciato alla finestra, la sigaretta in mano, lo sguardo disperso in chissà quali ricordi di momenti sfumati chissà dove, giovinezze lontane, altre vite, altre morti.
A questo penso, mentre l’immagine di te mi travolge e mi chiedo dove tu sia finita, dove cadano adesso tutte quelle gocce di passione, che scivolando giù, lungo i tuoi capelli, mi bagnavano il viso, mescolandosi alle lacrime, alla nostalgia di una giovinezza in tempesta, evaporata al sole di una domenica come le altre.