Spazio, rinascita…

Spazio. Stretto nel tuo abbraccio, mi lascio andare, esploro, la tua pelle, la mia pelle, cammini che si stendono diretti verso l’infinito universo, un gesto, un respiro, un battito di cuore, movimenti cellulari, miraggi d’eternità, parvenze di divinità antiche, venerate, desiderate, amate, penetrazione della nostra intimità più nascosta, più segreta, misteriosa. Sto bene, tranquillo, vivo, …

Perfezione domenicale…

Il misticismo legato al movimento della tenda che, spinta dalla brezza primaverile, ondeggia fuori e dentro la stanza, la musica classica che si unisce magistralmente ai rumori della natura, Bach, cinguettio di uccelli, cianciare di gazze, realtà che ingloba il tutto, magma in continua trasformazione, crearsi e ricrearsi infinito, momento per momento, presente dopo presente, …

Un altro venerdì…

Mi sveglio, scendo dal letto a fatica, davanti a me si apre un altro venerdì – esiste prospettiva peggiore? – mi chiedo scuotendo la testa. Un corvo che gracchia sul davanzale della finestra, attira la mia attenzione, sembra chiedermi qualcosa, magari di entrare, e mi guarda, dal profondo dei suoi occhi neri – chissà come mi vede… – penso, …

Blues…

Amo i giorni come questo, nessuna idea, lentezza mentale, parole bloccate in un ingorgo di pensieri, tazze di caffè che si susseguono l’una dietro l’altra, un lieve nervosismo che mi solletica sotto i piedi, risale su per le caviglie, lungo le gambe, fino al cervello, e si trasforma in smania, un ballo di San Vito …

Un attimo prima di scendere all’inferno…

Passeggio in giardino, e rifletto sulle cose da fare oggi, una tazzina di caffè stretta nella mano destra, poca voglia di attraversare la giornata appena iniziata. Madame Courriel, si occupa dei suoi gerani rossi sistemati sul terrazzo, mentre canta una vecchia canzone di Edith Piaf, monsieur Ricard invece, è seduto su una panchina di fianco …

Felice.

Mi sveglio felice, un velo nero si stende sopra di me, mano invisibile a depositarlo sul mio corpo morto, e mi alzo in volo, universo multidimensionale, non c’è tempo, non c’è spazio, plano leggero sulle cose, prospettive disperse, lancette d’orologio che girano a velocità quasi impercettibile, mi sento felice. Il velo nero mi avvolge completamente, …

Camera con vista…sull’inferno…

Mi sacrifico così, al mistero del giorno che nasce, un occhio aperto sul mondo, uno ancora chiuso, a osservare le sfumature degli ultimi sogni, visioni oniriche angoscianti che si intorcinano con la tranquillità del mattino, yin e yang di un’emotività complessa, oscurità e luce a braccetto, sovrapporsi di due corpi, quello reale e quello mentale, …

Tempus fugit…

Accarezzo la tua pelle, pensando alle due gazze che ieri, pomeriggio inoltrato, hanno scacciato un rapace volato troppo vicino al loro nido, costruito sul salice piangente in giardino. Schiamazzi, e poi, attacco delle prime, misera e triste fuga del secondo – Così va la vita… – ti dico, dopo averti raccontato il fatto.  Tu non mi ascolti, …

A che punto è il giorno?

C’è qualcosa di inquietante nella città che, ancora avvolta dal buio, lentamente si risveglia. Poche auto viaggiano per le vie deserte, camion della nettezza urbana, rumori metallici, lampeggianti arancioni, si muovono lenti, sporcizia sparsa per terra, ratti corrono veloci e spariscono nelle fogne, gabbiani frugano, indisturbati, all’intero dei cassonetti dell’immondizia rimasti aperti, alla ricerca di …

…senza fiato…

Abbandono il pensiero di te, intraprendo il viaggio, mi allontano, oltre lo spazio e il tempo più niente, la dolcezza dei ricordi passati che scorrendo diventano presenti, nuove possibilità, fili d’erba che spinti dal vento, sbandierano in maniera ossessiva la loro perfezione molecolare, rivendicano la loro esistenza scontrandosi l’un l’altro, si accarezzano, sbattimento tra i …

Chi decide cosa?

Mi sveglio, temporale fuori, angoscia dentro, un frullato assurdo e caotico di paure, rimorsi, idee, situazioni, vite, morti, come se ogni minuto dell’esistenza da me vissuta fino ad ora, fosse piombato improvvisamente nella mia coscienza, come se potessi percepire tutta la mia vita nello stesso istante, ma allo stesso tempo, il mio cervello non riuscisse …

Assurdo, inquieto venerdì…

Venerdì inquieto, di quelli che tardano a rivelarsi, a confessare la loro vera natura, venerdì misterioso, forse traditore, il cuore che batte forte, allarmato, urgente, dolore alla spalla destra, nessuna voglia di dare il via alla lunga serie di incombenze annotate sul calendario. Venerdì assurdo, già lo percepisco, desideri nascosti, perversioni inconfessabili che accarezzano la …

Epilogo…

Lo hanno trovato impiccato, nella sua macelleria, due giorni fa, ma la notizia è giunta alle mie orecchie soltanto oggi, quasi per caso. Un foglio di carta, parole nere su sfondo bianco, scocciato frettolosamente alla porta del negozio e recante la frase: chiuso per lutto, mi ha annunciato la scomparsa del mio macellaio, la signora del …

Danze notturne…

Ecco, io a volte mi fermo, ci penso, a quei momenti importanti, passati, a volte presenti, e me lo chiedo, guardandomi allo specchio, se avrò la forza di fare un altro passo, di raggiungermi, in un crescendo continuo dove fermarsi non è contemplato, un respiro, un desiderio, costruire, distruggere, ricostruire, e poi, le stesse vecchie …

Chiamami così…

Chiamami così, con quel nome che tu sai, che sussurri ogni volta, quando i nostri sguardi improvvisamente si incontrano. Chiamami così, nell’incertezza del movimento interrotto, nel passo non steso, nell’indecisione sospesa tra la vita e la morte, nel grido strozzato, nel pensiero non formulato, lasciato cadere, precipitato al suolo, pavimento sul quale sono disteso, tu, …

Silenzio.

Silenzio. Salgo e scendo le scale avvolto dall’inquietudine, naufrago in un pensiero, affogo nelle acque cupe dell’angoscia notturna, gradini in legno che scricchiolano sotto i miei piedi, non trovo conforto nella solitudine di queste ore buie, la luna a illuminare il mondo, candele a rischiarare il grande salone, fiammelle che tremano incerte, le mie dita …

Adagio…

È così che si allunga il risveglio del sabato, lo struggente Adagio di Albinoni a riempirmi le orecchie, l’odore del caffè, un’idea di tristezza che mi avvolge, mi accarezza il volto, mi fa sorridere e, allo stesso tempo, mi strappa una lacrima, mentre fuori l’azzurro, il verde, la fanno da padroni, abbraccio sensuale alla luce …

Inferni moderni…

Angoscia, frustrazione, smania, crescono in me, mentre sono incastrato nel traffico cittadino, auto, auto, auto e poi, un cane sporco, magro, pelo irsuto, sguardo triste, che nell’attraversar la strada, quasi si fa schiacciare, uccidere, da un camion, targa ungherese, conduttore distratto, il suono sordo del suo clacson a farmi sussultare, a svegliare mia figlia, addormentata …

Dove mi trovo?

Apro gli occhi, mi siedo sul bordo del letto, piedi nudi che poggiano a terra, freddo che dal pavimento, sale su rapidamente fino al cervello, pensieri congelati, le mie mani ad accarezzare le lenzuola, quasi cercassero quel che resta dei sogni, rimasti impigliati al tessuto. Sole, anche oggi, ma potrebbe benissimo piovere, poco m’importa, avvolto …

Di cieli azzurri…

Quel che penso di te, ne scrivo, a volte, parole, pensieri, prati in fiore, colline erbose, un cielo azzurro, una tromba che suona e poi, il dormiente silenzio. Secoli passati così, andirivieni dell’anima, partenze, arrivi, un treno che fischia correndo via lontano, mondo che scorre al di là del vetro, estremo saluto, svanito nell’abbraccio di …

Amputazione domenicale…

Domenica mattina avvolta di mistero, sensazioni sparse, malinconia, tristezza, dolore, tutto apparentemente senza fondamento, fuori, un sole tiepido, nuvole scure all’orizzonte, un po’ di cielo azzurro, dentro, penombra, tapparelle in parte abbassate, un vecchio vinile di canzoni popolari toscane, chissà come, scampato ai numerosi traslochi in giro per il mondo, che gira sul piatto, abbatte …

Maggio…

Ho tentato una nuova e audace impresa, questa mattina, esplorando libri che non aprivo da secoli, parole lette chissà quando e smarrite nella mia memoria, scritti antichi persi tra scartoffie burocratiche, disegnini e cose di poco conto, parti di me sepolte da tempo, riesumate in questo primo maggio, allo sfumare della notte di Valpurga, all’estinguersi …