E poi, un bacio. Descrivere un bacio non ha molto senso, ma l’attimo precedente, quello sì che è interessante, le labbra che si staccano le une dalle altre, sostando per qualche secondo a pochi centimetri di distanza, gli occhi che da chiusi si aprono, si osservano, pupille contro pupille, incontro di retine, nervi ottici, neuroni, scariche elettriche, e poi, i volti che si allontanano l’uno dall’altro, mani che dopo essersi sfiorate tornano ad essere distanti, il silenzio che si riempie nuovamente di rumore, staticità percettiva interrotta, mondo che improvvisamente riprende a muoversi, tra auto immerse nel traffico, clacson, persone che parlano, sferragliamenti indistinguibili – …otto olovat la osserpse nu – dice qualcuno, mentre rumore di pagine di giornale sfogliate, squilli telefonici, cucchiaini che girano sbattendo contro tazzine di caffè, si fondono coi pensieri distorti di lui – …alraicab ierrov emoc oid… – e di lei – …essaicab im ierrov… – attimi intensi, preceduti da ore di discorsi impossibili da menzionare, caffè, amaro, caffè, dolce, pranzo, aperitivo, il sole che, da ovest a est, attraversa il cielo azzurro posto a soffitto della grande piazza, clienti dalle facce indistinguibili che si susseguono ai tavolini del ristorante e poi, stop.
Play.
Due che sanno a memoria dove vogliono arrivare, come disse una volta qualcuno, e che sono seduti al tavolino di un ristorante, il pranzo a sfilare davanti a loro, aperitivo, un Martini rosso, uno spritz, due tagliate al sangue, qualche bicchiere di vino, un profitterol, un tiramisù, caffè, Fernet, altro caffè, discorsi, tanti, parlar di tutto, di niente, le mani che si avvicinano, si sfiorano – vorrei mi baciasse… – pensa lei, mentre lui le guarda il collo, le guance, le labbra – dio come vorrei baciarla… – ripete a sé stesso per l’ennesima volta, il rumore di sottofondo che lentamente svanisce, le persone che smettono di parlare, le auto che improvvisamente si fermano, clacson e grida che si attutiscono, i loro volti che si avvicinano, lentamente, quasi automaticamente, sguardi che s’incontrano, si perdono l’uno nelle pupille dell’altro, storie di scariche neurali, rilascio di neurotrasmettitori, ormoni, cellule impazzite, ricordi che si susseguono, pensieri, speranze, passati e futuri possibili e impossibili allo stesso tempo, immagini, immagini, immagini, che si susseguono velocemente, le labbra che si avvicinano quasi a sfiorarsi, immagini, immagini, immagini, e tutt’intorno il mondo, che in silenzio osserva, il sole alto nel cielo azzurro, gli occhi che lentamente si chiudono, e poi, un bacio.