Volo, senza meta, pace non trovo, follia nell’irrequietezza, non so più dove sono, ma non m’interessa, la testa piena di nuvole, mente in tempesta, nubifragio di pensieri e domande che resteranno senza risposta, innalzarsi e discendere così, con un batter d’ali, l’occhio attento ad avvolger l’universo, a disperdersi in esso, infinitamente grande e infinitamente piccolo a confronto, nessun limite in ogni direzione, spazio da un lato, cervello dall’altro, neuroni come stelle, sbrilluccichio eterno, sia dentro, che fuori.
Volo, senza meta, ho imparato a farlo solo per raggiungerti, solo per stare con te, ma non ti ho ancora trovata, e continuo a viaggiare, senza sosta, fin quando, finalmente, le nostre strade si incontreranno, ed io potrò finalmente trovare pace, un attimo di tranquillità, aspettare l’inizio della fine guardandoti, rispecchiandomi in te, rispecchiandomi in quello stesso universo che sto ancora attraversando, all’interno del quale mi sto perdendo sempre di più.
Tu mi aspetti, ed io di questo son certo, da qualche parte, pazientemente seduta su una poltrona di fiori, guardi lontano, la speranza, forse il desiderio, di vedermi apparire, un batter d’ali, un soffio di vento che annuncia il mio arrivo, il cielo, il sole, la notte, le stelle, gli alberi, la terra, l’erba, l’acqua, gli animali, il tutto che ti parla di me, che ti racconta le mie imprese, che ti narra del mio viaggio per raggiungerti.
Tu mi aspetti, ogni giorno un pezzo di te, si stacca dal tuo corpo, si disperde nell’universo, traccia della tua esistenza, segnale inviatomi a mostrarmi la via, il tuo corpo che lentamente, ora dopo ora, svanisce, nell’attesa del mio arrivo, nell’attesa di potermi abbracciare, nell’attesa di potermi accogliere, eterna unione, piacere del ritrovarsi, sperato, voluto, dovuto, preteso.
Volo, senza meta, tu mi aspetti, pace non trovo io, e nemmeno tu, follia nell’irrequietezza, non so dove mi trovo, inarrestabile viaggio, non sai dove ti trovi, infinita attesa, mentre oltre lo spazio e il tempo, le nostre luci si sfiorano, un’ultima speranza, un’ultimo bagliore, ancora qualche battito d’ali e forse, forse ti raggiungerò.