Dilaga, il desiderio di te…

Un pensiero mi accarezza, la tua mano che scivola lenta su di me, desiderio di te che si riflette nel tuo sguardo, nel tuo sorriso, percezioni che penetrano il mio corpo, mi attraversano, corrono via, lontano, oltre lo spazio e il tempo, io che cerco di raggiungerle, inseguimento disperato, i piedi che fanno male, il respiro che manca, sapore di sangue in bocca, inciampo, mi rialzo, continuo a correre, inciampo di nuovo, cado in ginocchio, mi fermo, respiro profondamente, guardo in alto, il cielo azzurro, un condor volteggia sopra di me, gira, gira, gira, osserva, attende la mia morte, oltre lo spazio e il tempo, la sua cena lo aspetta, mi lascio andare, abbraccio la terra, perdo i sensi.

Dei giorni così, temperature alte, afa che toglie il respiro, il caldo a render più difficile ogni mia attività, meglio non dire, meglio non raccontare, stranezze, miraggi, distorsioni percettive, illusioni visive, colori che cambiano, caleidoscopiche realtà, camaleontiche verità, certezze che si frantumano, la voglia di te che aumenta, esplosione mentale, eccitazione cerebrale, desiderio che mi avvolge, volteggia intorno a me, gira, gira, gira, sono la sua preda preferita, non ho nessuna voglia di scappare, lo osservo negli occhi, quasi a dire – Prendimi, mangia ogni parte di me… – mi lascio andare, cado a terra, perdo i sensi. 

Qualcosa di noi s’infrange in questo muro di staticità estiva, l’afa a ricoprire tutto quanto, coniglio rosa che sbuca fuori dalla terra, attraversa il giardino, mi vede, si ferma, mi osserva, muove lentamente un orecchio, annusa ripetutamente, e poi, riprende la sua corsa, guadagna la siepe, scompare, misteriosamente.

Mi guardo intorno, l’universo intero ad avvolgermi, non oso chiedermi se sono vivo, se sono morto, non oso chiedermi niente, mi lascio andare al ricordo di te, mi lascio avvolgere dal tuo sorriso, dei giorni così meglio non dire, meglio non raccontare, afa che toglie il respiro, il caldo a render più difficile ogni mia attività, stranezze, miraggi, illusioni percettive, oltre le infinite camaleontiche verità, la certezza di te che si frantuma, la tua essenza a brillare, nel cielo, sole, temperature alte, mi lascio andare, perdo i sensi, e non ho più passato, e non ho più futuro, non ho più niente, ovunque esplode e dilaga il desiderio di te.

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