Tranquillità di un pomeriggio di dicembre, un po’ di sole, Livia che gioca in mezzo a un prato, risa e altre risa, le ultime margherite a cercar di rubare un po’ di calore, sole stanco, cielo stanco, nuvole stanche, alberi senza foglie, rosso e altro rosso, un po’ di verde, rosso e altro rosso, risa e altre risa, tranquillità che si dipana così, spinta da una folata di vento improvvisa, spiffero, brivido di freddo a correre lungo la mia schiena, tranquillità che mi avvolge, io che mi rintano ancor di più nel cappotto nero, il bavero alzato, una sciarpa, occhi a muoversi lenti, a rincorrere Livia che ora si avvicina, ora si allontana, ora si avvicina nuovamente, correre, correre, correre, il cappottino verde, correre, correre, correre, i collant rossi, correre, correre, correre, le scarpe verdi, correre, correre, correre, il berretto e i guanti rossi, colori e altri colori, folata di vento improvvisa, spiffero, ad accarezzarmi il viso, mano fredda, lacrima che scivola giù dall’occhio sinistro, lungo la guancia scivola giù, io che osservo il cielo, azzurro strano, azzurro sbiadito, cielo stanco, sole stanco, nuvole stanche, alberi senza foglie, rosso e altro rosso, un po’ di verde, rosso e altro rosso, tranquillità ad avvolgerci, spinta da una folata di vento improvvisa, spiffero, brividi, un abbraccio, vento e altro vento, il nostro svanire lentamente, vento e altro vento, i nostri vissuti a svanire con noi, uccelli che improvvisamente da una vecchia quercia, si alzano in volo, raggiungono il cielo, scompaiono, con noi, scompaiono.

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