C’eran speranze affogate nei tuoi occhi azzurri, impigliate ai tuoi capelli grigi, disperse tra le tue rughe, speranze ovunque, a nascondersi ora dietro vecchi quadri, ora dietro la tv spenta, ora dietro uno specchio rovinato dal tempo, ora sotto l’albero di natale, luci sbiadite, decorazioni antiche, pesciolini argentati, arance, qualche stella, stalattiti, palline e altre palline, nastri, speranze a riflettersi ovunque, a scivolar lungo le ghirlande colorate, ad aggrapparsi ai palmi delle tue mani, a scappar via lungo la linea della tua vita, croci e altre croci, sì, c’eran speranze nascoste nei palmi delle tue mani che si muovevano incessantemente in senso orario e antiorario, a massaggiar le rotule stanche, speranze e altre speranze, ossa e altre ossa, quanto tempo è passato? Un’eternità? Siamo esistiti oppure no? Siamo esistiti o siamo stati soltanto il sogno di qualcuno? Speranze e altre speranze a riflettersi, anno dopo anno, natale dopo natale, contro i vetri appannati di una finestra affacciata su un inverno mai cominciato, mai finito, il freddo ad avvolgermi, dove sei? Ti chiedo, speranze e altre speranze, una carezza antica, la tua linea della vita ad avvolgermi, speranze e altre speranze, siamo esistiti oppure no? Ti chiedo, nel pensiero lento che affonda, ad affogar nel ricordo dei tuoi occhi azzurri, il natale a riflettersi in essi, speranze e altre speranze ad accarezzar l’idea antica di te, io che chiudo gli occhi,  speranze e altre speranze, siamo esistiti oppure no? Siamo esistiti o siamo stati soltanto il sogno di qualcuno che come noi, oramai, non esiste più?

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