Abbandono il pensiero di te, intraprendo il viaggio, mi allontano, oltre lo spazio e il tempo più niente, la dolcezza dei ricordi passati che scorrendo diventano presenti, nuove possibilità, fili d’erba che spinti dal vento, sbandierano in maniera ossessiva la loro perfezione molecolare, rivendicano la loro esistenza scontrandosi l’un l’altro, si accarezzano, sbattimento tra i propri simili, ritorno all’abbracciarsi, ti stringo, ti imprigiono, ti possiedo, libertà negata nella libertà stessa, percepisco il tuo sentimento attraverso il tuo sguardo, ma non toccarmi, che sto partendo, me ne sto andando, scomposto, scompaio, in milioni di molecole mi riduco, gocce d’acqua, mi liquefo, scioglimento dei ghiacciai, scioglimento di me, iceberg che scompare nel mare, più niente di visibile, più niente d’invisibile, trasformazione in qualcosa di diverso, smaterializzarsi ai tuoi, ai miei occhi, evaporare, e raggiungere gli stormi di uccelli, cielo azzurro ad accogliere il loro sbatter d’ali, il loro sfiorarsi, raggruppamenti autorizzati, dovuti, pretesi, programmi genetici incomprensibili e d’incomprensibile bellezza, un pianoforte che lontano suona melodie che costringono il cuore, ne modificano il battito, ne modificano le dinamiche fisiologiche, un peso sul petto, soffocare, sbatter d’occhi, vedo il mondo, non lo vedo, lo vedo, non lo vedo, ci vuole un’altra vita per capire tutto questo, ci vuole un altro sogno, meravigliose visioni, magiche alchimie, connessioni invisibili, comprensioni impossibili, percepisco il tuo amore attraverso il tuo sguardo, ma non toccarmi, che sto partendo, me ne sto andando, mi frantumo, specchio rotto che riflette le moltiplici sfaccettature della realtà, impossibili da identificare, verità che si frantuma con me, esistiamo, non esistiamo, ci abbracciamo, io divento lei, e lei, lei diventa me, si fonde in me, siamo acqua, siamo aria, siamo fuoco, siamo terra, siamo tutto, siamo niente, in un vortice incredibile, paranoico avvolgerci, trasformarci insieme, non toccateci, che stiamo partendo, ce ne stiamo andando, schegge di specchio che si alzano da terra, raggiungono il cielo e, come uno stormo di uccelli, sbatter d’ali, volano via, lontano, oltre l’orizzonte, oltre lo spazio, oltre il tempo, il prato in balia del vento, fili d’erba ad osservarli, la musica di un pianoforte, muoversi di dita sui tasti, mentre lontano, immerso nel mare del nord, l’ennesimo iceberg si scioglie ed io con lui.