Storie di temporali, gocce, gocce, gocce, acqua ovunque, sollievo della terra, erba che ringrazia, fiori che gongolano, la vicina che impreca, panni stesi ad asciugare, dimenticati, abbandonati al loro destino, sorrido, la pioggia che m’invade, mi cade addosso, maglietta, pantaloni, mutande, pelle, bagnato fuori, bagnato dentro, brividi, le ossa che imprecano, suono di una chitarra elettrica scordata, dissonanze, fruscii amplificati, qualche fulmine seguito da un tuono, velocità della luce, velocità del suono, tremar di vetri alle finestre, tremar di corpo umano, c’è elettricità, la percepisco, attraversa il mio corpo, chitarra elettrica scordata, la mia voce, amplificatore distorto, confusione, sono felice.

Storie di tempeste, perfezione nell’imperfezione, gocce che cadono, temporalità naturale, tic-tac metereologico, orologio che si liquefa, lancette che cadono, persistenza della memoria che si scompone, ricordi nascosti in ogni goccia, pensieri evaporati nei giorni passati, che cadono, filtrano nuovamente dentro me, nella mia testa, invadono il mio cervello, immagine, goccia, immagine, goccia, tempo, infinito ripetersi, infinito pensare, pensarsi, vita mentale impietosa, tiranna, maledizione lanciatami da chissà chi, chissà quando, veleno cerebrale, la silhouette del salice piangente, mostro immobile che mi osserva silenzioso, si fa improvvisamente minacciosa, sguardo che fugge, angoscia che cresce, felicità che cresce, dissonanza emotiva che genera stati d’animo strani, spinta incredibilmente forte, accelerazione, esco dal mio corpo, il mondo intorno a me muta, percezione illusoria, appiattirsi della realtà, due dimensioni, i miei lineamenti, una nuvola di vapore. 

Mi osservo, il mio corpo immobile davanti a me, provo a toccarlo, quelle che mi sembrano essere le mie mani, le mie dita, lo attraversano all’altezza dello sterno, una sensazione simile al solletico mi invade proprio in quel punto, vorrei grattarmi, ma non ci riesco, una voce arriva da dietro le mie spalle, mi volto, il salice piangente si muove, si avvicina a me, si china, diventa sempre più piccolo, minuscolo, la mia testa lontana chilometri dai miei piedi, confusione mentale, distorsione percettiva, dissonanza emotiva, angoscia, felicità, chiudo gli occhi, li riapro, sono disteso, in mezzo al giardino, completamente bagnato, dolore alla testa, ovunque acqua, gocce, gocce, gocce, storie di temporali.

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