Notte. Susseguirsi di pensieri, percepisco il tuo segreto, il tuo mistero, aria che si fa invadente, tristezze, paure, incertezze, lenzuola calde, intrise di sudore, distanti, vicini, tentativi di contatto, di scambio, interconnessioni mentali, motorie, dita intrecciate – …dove ti sta portando il tuo sogno, il tuo vissuto personale, il tuo viaggio? – mi viene da chiederti, la notte ad aprirsi su di noi, su questo cielo oscuro, nuvoloni a coprire le stelle, altre tempeste, simile a quella che stai attraversando tu, cuore martoriato, nave alla deriva, rotta perduta, tristezza che mi attraversa nell’istante in cui osservo nella tua direzione, e ti immagino nascosta nel buio, imprigionata.
Momenti così, incontri, scontri, io, te, il caldo ad avvolgerci, miraggi d’estate, oltre questa notte, per noi, nessuna possibilità, anime perse, corpi smarriti, strade che si allontanano all’orizzonte, rumori strani nel buio, scricchiolii angoscianti, fruscii, passi, non siamo soli, in questa stanza, non siamo soli dentro i nostri corpi, non siamo soli nelle nostre menti.
Notte. Distesi, i nostri corpi a pochi centimetri di distanza, secoli, chilometri tra di noi, altre vite, altre esperienze, domande che non avranno mai risposta, sento accelerare il tuo battito, il mio, il cuore a sfondarmi il petto, quasi provo dolore, odore strano in bocca, so che sei sveglia, vorrei poter dire qualcosa, ma non so dire, non so esprimere quello che penso, fiume che straripa, pioggia che cade, alluvione, inondazione, vengo travolto, perdo i sensi, trascinato dall’acqua, il fango a sommergermi, rischi di morire, rischio di morire.
Momenti così, felicità a secoli, chilometri di distanza, i nostri corpi freddi, cadaveri esposti allo sguardo dell’universo, battito cardiaco interrotto, all’interno della stanza, solo rumori strani, scricchiolii angoscianti, fruscii, passi, ombre scure che danzano nel buio, una finestra aperta, e sul davanzale, un vaso in ceramica rossa, pianta di basilico in fiore.
Momenti così, notti così, susseguirsi di pensieri, percepisci il mio segreto, il mio mistero, ciò che ti nascondo, ciò che tengo per me, sai che sono sveglio, vorresti chiedermi qualcosa, ma non lo fai, nel silenzio moriamo così, io e te, sfiorarsi di dita, vissuti lontani, rumori strani tutt’intorno, e sul davanzale della finestra aperta, una pianta di basilico in fiore, storie di teste mozzate, di amori perduti, oltre il battito di cuore, oltre il silenzio tra una pulsazione e l’altra, solo la solitudine umana, che allo specchio, osserva il suo riflesso, morte.